Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta. |
La maestrina degli operai | 3 |
[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|La maestrina degli operai.djvu{{padleft:4|3|0]]
villetta, tranquilla e libera; senonchè le delizie della villeggiatura le sono molto scemate da quattro mesi di freddo e di nebbia, durante i quali il luogo è uggioso e la solitudine triste.
Era appunto una giornata grigia e cruda della fin di novembre, e la giovine maestra Varetti stava guardando con maggior tristezza del solito, dalla finestra della sua cameretta, i tetti bassi del sobborgo, al di sopra dei quali fumavano i camini altissimi delle officine, e la vasta pianura coperta di neve, chiusa lontano dalle Alpi bianche, velate dalla nebbia. L’uggia della stagione e del luogo le era accresciuta dal pensiero molesto di dover incominciare il giorno dopo la scuola serale degli adulti a cui l’aveva destinata