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La maestrina degli operai | 75 |
[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|La maestrina degli operai.djvu{{padleft:76|3|0]]avuta. Quella piccola testa coi capelli femminilmente spartiti nel mezzo, quel viso quasi di ragazzo precoce, d’una pallidezza livida, con due piccoli occhi neri acutissimi, d’una espressione dura e risoluta, in cui s’indovinava un’ira vendicativa senza pietà, con quella bocca stretta e senza labbra, che pareva una ferita di coltello, non guernita che di due baffetti arricciati a punta, avevan qualche cosa di feroce insieme e di lezioso, che faceva peggior senso della faccia d’un rozzo malfattore abbrutito. Tutto il suo corpo ben proporzionato e asciutto mostrava d’aver dei muscoli d’acciaio e una sveltezza di saltimbanco. Alla capigliatura impomatata, alla cravatta col nodo allentato che lasciava scoperto il collo fino alla fontanella della