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La maestrina degli operai | 89 |
[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|La maestrina degli operai.djvu{{padleft:90|3|0]]valse a tenere nella scolaresca un breve silenzio di curiosità e di aspettazione. Ma verso la fine, mentre la maestra voltava un’altra volta le spalle alla classe per scrivere le sillabe col gessetto, fu riscossa dal colpo d’una grossa palla di carta masticata che battè nel mezzo della lavagna e ricadde ai suoi piedi.
Si voltò con una fiamma nel viso, per cercare il colpevole; il quale non poteva essere il Muroni, poichè la palla era venuta d’in mezzo alla scuola. Guardò il piccolo Maggia, ma aveva una faccia impassibile. Guardò gli altri ragazzi; eran tutti come statue.
— Chi è stato? — domandò con voce commossa.
Nessuno rispose.
De Amicis. 12
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