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libro quarto. | 79 |
[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|La pastorizia.djvu{{padleft:88|3|0]]
Mal può recarsi, e in salvo al tetto addursi
215215Arrogi, che nascendoti nel verno,
Nè uscendo che all'april, quando la sposa
Di Zeffiro rimena i dì sereni,
L’agnello è pingue, e dal materno latte
Alla pastura si traduce; e l'agna
220220Nuovo assume vigor, che le seconde
Nozze fa liete di robusti figli.
Ne’ guardati ricinti entri il lascivo
Marito a’ giorni estivi, e le consorti
Vegga, e innamori, e tragga in sua balia.
225225Prima incerto il vedrai moversi lento
Con intenti occhi e palpito segreto
Fra le compagne; e vezzeggiarsi, e molto
Guardar d’intorno, ancor del sito ignaro
E della scelta; ed imitar l'altero
230230Per bende al capo avvolte e tremolanti
Piume, dell'Asia Regnator tiranno,
Quando là di Bisanzio entro le soglie
Del geloso riserbo a Vener caro
Move a diporto, e il guardo intanto e l’alma
235235Nelle amale sembianze avido ei pasce.
Ma come pria s’arrende alla palese
Intelligenza e ne sortì le prove,