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Traduz.: Alla festa di Gasta sono andato,
  Quella che viene in primavera:
  Là c’è Salvatore, — c’è Salvatore,
  Là c’è Salvatore e Sebastiano,
  In pace e concordia bevendo.
  E da che la vidi — la vidi,
  E da che la vidi immantinenti
  Caddi uno morto, uno ferito. (?)
  Alla festa di Gasta sono andato.

Insistevano specialmente sui versi:

Inie b’er Baròre – b’er Baròre

e

E da chi la idèi – la idèi

ripetendoli cento volte, con cadenza, facendone il ritmo della danza.

Però, cambiavano versi allorchè scorgevano giungere persone di altri paesi.

Arrivò, per esempio, un sacerdote a cavallo, in fracchina, con pantaloni corti: teneva un grosso ombrello sul davanti della sella, e pareva una figura da lanterna magica.

Qualcuno disse: è Nuorese.

E subito, quelli del ballo, intonarono questa quartina:


In Santu Predu han pesadu unu ballu,
A sonos de ghitarra e fiolinu;

7 - DELEDDA. La regina delle tenebre.

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