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— Questo e due figlie maritate con ricchi cavalieri.

— Sono molto ricchi?

— Ricchi come il mare. Ah, sì, ricchi! E il padrone ha cominciato da nulla, sapete? Andava pei paesi, comprando pelli d’agnello.

— Chi ha volontà, — disse saggiamente zio Juanne, — dalle pelli d’agnello fa pelli di leone. E quello è il tuo figlio di latte?

— Il mio figlio di latte.

— È un dottore, non è vero?

— È un dottore. —

Per un po’ il servo, che pareva preoccupato e triste, tacque; poi s’animò e cominciò a parlar di Giame con entusiastico affetto.

— Sì, — riprese, — è un dottore! Ma che credete che sia vecchio? Ha ventidue anni soltanto. Lo ricordo bene quando è nato! Mia moglie gli ha dato il latte; poi siamo sempre vissuti in casa loro. Quando ha preso la laurea, l’anno scorso, tutto il paese ha fatto festa. Perchè scrive sul giornale. Eppoi è così buono! È innocente come una lucertola. Gli portarono grano, vino, miele, e aranci e lana greggia. Pareva uno sposalizio. Non fa male ad una mosca; egli sta sempre studiando, ed ha una buona parola per tutti. Nell’ovile si fa raccontare le storielle dai pastori, e poi le scrive.

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