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SARRA
La prima domenica dopo Pasqua ricorreva la festa di San Costantino, nei salti di Bottuda.
I salti di Bottuda sono campagne assai distanti dal paese omonimo, e per arrivare alla chiesetta intorno a cui si fa la festa campestre, bisogna attraversare una valle, un bosco, una pianura. Ma i Bottudesi amano assai il loro San Costantino, e per tutto l’inverno sognano di attraversare il bosco, la valle e la pianura, pur di festeggiare il Santo ballando, cantando, bevendo acquavite e vino bianco fino a mezzogiorno, e liquore d’anice e vino rosso fino all’ora del ritorno.
Ed è giusto che essi si divertano finalmente. Hanno lavorato tutto l’inverno crudo, dissodando e seminando la terra selvatica, guar-
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