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Ma egli non si stizzì, non gli conveniva; anzi s’avvicinò alla piccina e ripetè meno duramente la sua domanda. Allora Arrosa temendo la picchiasse, gli fece un bel sorriso e gli rispose:

— Perchè Nanìa sta lavorando.

— E cosa sta lavorando?

— Sta lavorando a pulire, perchè vengono l’impresario e l’ingegnere. Non li hai veduti a passare?

— Ah, quei due signori? Ci vengono spesso alla cantoniera?

— Delle volte spesso e delle volte niente. Vengono quando vogliono. Cosa te ne importa? —

E passò oltre. Ma Jorgj, pensò bene di accompagnarla alla fontana per sapere qualche cosa su quei due signori, che già lo ingelosivano e indispettivano, perchè causa loro Nanìa non era venuta. Passando dietro il ciglione egli sospirò; poi indicò ad Arrosa, le pecore meriggianti e le disse graziosamente:

— Lo vuoi un agnellino? Un agnellino bianco come dente di cane?

Arrosa credette la prendesse in giro, e per vendicarsi ripetè la battorina (quartina) della lucertola; ma Jorgj l’aiutò a riempir l’anfora più lunga di lei, gliela mise sul capo, e le

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