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[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|La regina delle tenebre.djvu{{padleft:26|3|0]]
— Ma... e tu perchè dormirvi qui? —
Il bimbo non rispose.
— Perchè, dimmi, carino? Come ti chiami?
— Mi chiamo... no, non voglio dirtelo, no, no — disse il bambino, con diffidenza. E scuotendosi cercò ancora fuggire. — Lasciami, lasciami andare...
— Ma dove vuoi andare a quest’ora? Non vuoi ritornare a casa?
— Non voglio ritornare a casa.
— Ho capito — pensò Matteo. — Questo bambino è scappato da casa sua. Perchè?
— Perchè sei scappato da casa tua, bellino mio? Ebbene, dimmelo, non ti ricondurrò là, no, ti accompagnerò dove vuoi tu. Dove vuoi che ti accompagni?
— No, voglio andar solo.
— Ebbene, dimmi almeno dove vuoi andare, ti indicherò la strada.
— Non voglio dirtelo. —
L’affare era serio. Ad ogni risposta il bimbo scuoteva la testa con diffidenza, e tentava sfuggire dalle braccia di Matteo.
— Ebbene, — disse questo levandosi in piedi, e sollevando sulla panchetta il piccolo sconosciuto, — se tu non vuoi dirmelo io non ti lascerò andare.
— Ed io ti mordo.