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[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|La regina delle tenebre.djvu{{padleft:89|3|0]] bene, quello lì che è quello lì, costa sessanta scudi.

— Quando era puledro, — mormorò Bellia a Ghisparru.

— Tu sta zitto.

— Zitto tu stii sempre, come le pietre.

— Basta, — disse il custode, che tendeva l’orecchio da quella parte, — dica la vossignoria. —

Aveva gran voglia di sbarazzarsi della giumenta, e finì col cedere per cento settantacinque lire, che Dalvy pagò in fogli da venticinque, nuovi fiammanti.

— Ah, questi sono belli. Se... — disse zio Juanne, mettendoli entro una borsa di cuojo.

Parve voler dire qualche altra cosa, ma alla presenza dei servi non osò.

— Se la vossignoria vuol veder la chiesa?

— E vediamo la chiesa, — rispose con degnazione Dalvy.

I servi rimasero fuori.

— Fate presto, zio Juanne, — gridò Ghisparru. — Bah! Bah! Egli mi chiama zio![1] È più vecchio di me! — mormorò il custode.

  1. Zio, titolo che in Sardegna si dà alle persone anziane del popolo.
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