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di s. benedetto | 127 |
[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|La regola di San Benedetto.djvu{{padleft:134|3|0]]ghiere da tutti per le mancanze commesse, se mai del viaggio l’aver veduta o udita cosa turpe o il parlare ozioso avesse loro tolto dello spirito religioso.
Nè alcuno ardisca riferire agli altri qualsiasi cosa abbia veduta o ascoltata fuori del monastero; perchè ne vengono gravissimi mali. Che se taluno abbia ardito di farlo, sia sottoposto alle pene della Regola. Similmente per chi avrà ardito uscire dal chiostro del monastero, o recarsi dovecchessia, o fare il menomo che senza comandamento dell’Abbate.
Se a un Fratello sian comandate cose impossibili.
CAP. 68.°
Se venga ingiunta a un Fratello cosa per avventura grave o impossibile, accolga in ogni modo il comando con ogni mansuetudine e soggezione. Ma vedendo che la gravità del peso