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di s. benedetto 139

[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|La regola di San Benedetto.djvu{{padleft:146|3|0]]nunciavano Gesù Cristo; e Gesù Cristo nello stato d’umiliazione, in cui non si vede in Lui se non l’uomo, annunzia e prepara lo stato suo di gloria, nel quale lo vedremo tale quale Egli è. Così pure tutti i sacrifizi e tutte le comunioni dell’antica legge, nella quale il popolo fedele partecipava delle carni della vittima, erano una figura e una profezia di quel sacrifizio e di quella comunione, in cui Gesù Cristo a noi si dona sotto le specie e la forma del pane e del vino. Quel sacrifizio e quella comunione, in cui Egli a noi si dona sotto il velo del Sacramento, è un principio ed una preparazione di quella comunione eterna, in cui Egli si darà a noi senza velo. Ond’è che dopo aver consecrato il calice, Gesù soggiunse: «Or io vi dico, che non berò d’ora in poi di questo frutto della vite, sino a quel giorno che io lo berò nuovo con voi nel regno del Padre mio.» —

Aspettiamo dunque codesto eterno

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