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di s. benedetto 159

[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|La regola di San Benedetto.djvu{{padleft:166|3|0]]le cose offerte: la qual cerimonia vien messa in burla dagli eretici come superstizione! Ma dovrebbero ricordarsi quanto era ordinario e frequente un tal segno nella più remota antichità; mentre è naturalissima cosa rappresentare frequentemente Gesù Cristo Crocifisso in un’azione che è il memoriale di sua dolorosa morte, e in cui Egli dà a noi sé stesso per rinnovare continuamente il suo sacrifizio. Ma eccoci al momento della consacrazione. Quanto è giunto il sacerdote al punto di consacrare, di cangiare cioè il pane e il vino nel Corpo e Sangue di Gesù Cristo, egli cessa di parlare da uomo. Rivestito della possanza di Gesù Cristo, ne prende le parole, e non è più lui che parla, ma Gesù Cristo stesso che parla per di lui bocca. Né possiamo dubitarne, basati sul precetto formale di Cristo medesimo, il quale disse: fate questo; cioè la cosa che Egli fece. Dopo le parole della consacrazione non v’ha più né pane

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