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DI S. BENEDETTO 13

[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|La regola di San Benedetto.djvu{{padleft:20|3|0]]voluttà e gozzoviglie, ed al tutto più vili dei Sarabaiti. Della compiangevole vita di tutti costoro meglio è tacere che parlare.

Lasciando adunque cosifatti monaci, veniamo con l’ajuto di Dio, a ordinare la fortissima specie de’ Cenobiti.

Quale debba essere l’Abbate.

CAP. 2.°

L’Abbate che è degno di presiedere al Monastero, sempre si ha da ricordare del nome che porta, e al nome di superiore corrispondere coi fatti. Devesi però credere ch’egli faccia nel Monastero le veci di Cristo, dapoichè chiamasi con lo stesso appellativo di Lui, dicendo l’Apostolo: Voi riceveste lo spirito di figli adottivi, pel quale esclamiamo Abba, Padre. — Pertanto l’Abbate nulla, che Dio guardi, deve o insegnare o stabilire o comandare, fuor del pre-

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