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14 LA REGOLA

[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|La regola di San Benedetto.djvu{{padleft:21|3|0]]cetto del Signore. Anzi il comando o l’insegnamento di lui sia sparso nelle menti dei discepoli, come lievito della divina giustizia.

Si rammenti sempre l’Abbate, che nel tremendo giudizio di Dio saranno messi a disamina così il suo insegnamento, come l’obbedienza dei discepoli. E sappia l’Abbate, che sarà ascritto a colpa del pastore, tutto quel meno di utile che il padrefamiglia troverà nelle pecorelle. E allora, per contrario, sarà libero, se da buon pastore avrà adoperato ogni diligenza verso l’inquieto e disobbediente gregge, e prestato ogni cura alle debolezze di esso. Onde per uscire assoluto dal giudizio del Signore, dica a lui col profeta: Io non ho celato nel mio cuore la tua giustizia, ed ho annunziato la tua verità e la tua salute: ma essi non curanti mi disprezzarono. — Ed allora ultimamente alle disobbedienti sue pecorelle sia pena condegna la stessa morte.

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