Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta. |
DI S. BENEDETTO | 17 |
[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|La regola di San Benedetto.djvu{{padleft:24|3|0]]seconda delle circostanze, accoppiando al terrore l’allettamento, dia a divedere il rigido affetto del maestro, e il pietoso cuore del padre; vale a dire, ch’ei deve più duramente riprendere gl’inquieti e gl’ndisciplinati, supplicare poi gli obbedienti, i mansueti e i pazienti, affinchè progrediscano in meglio. Lo ammoniamo infine a sgridare e riprendere i negligenti e non curanti. Né dissimuli i difetti di coloro che falliscono, ma subito come si vedono incominciare a nascere, nella radice, com’é necessario, li tronchi; memore del caso di Eli, Sacerdote di Silo. Le menti più composte e ragionevoli le riprenda con le parole nella prima o seconda ammonizione; ma i malvagi e duri di cuore e superbi e disobbedienti anche sul primo incominciare del peccato li raffreni con battiture e castighi corporali, sapendo che sta scritto: Lo stolto non si corregge per le parole. — E altrove: Batti il tuo