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28 | LA REGOLA |
[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|La regola di San Benedetto.djvu{{padleft:35|3|0]]a vita eterna, nella velocità del timore di Dio, quasi in un medesimo istante fanno veder compiuti il comando del maestro e l’esecuzione perfetta del discepolo. Perciò si attengono alla via stretta, come il Signore disse: Stretta è la via che conduce alla vita. — Ond’essi, non vivendo a loro talento, né chinandosi ai desiderii e alle voluttà, ma movendosi secondo il giudizio e l’ordine altrui, vivendo nei chiostri, bramano che un Abbate a loro presieda. Coloro senza dubbio si conformano a quella sentenza del Signore, che dice: Io non venni a fare la volontà mia, ma di Colui che mi mandò. — Ma questa stessa obbedienza allora sarà accetta a Dio e soave agli uomini, se il comando sia seguito senza trepidazione, senza tardità, senza svogliatezza o mormorazione, e senza rifiuti; perchè l’obbedienza che si usa ai superiori, rendesi a Dio. E lui infatti che dice: Chi voi ascolta, me ascolta. — E si conviene ai discepoli