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36 LA REGOLA

[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|La regola di San Benedetto.djvu{{padleft:43|3|0]]Fatto obbediente insino alla morte.—

Il quarto grado di umiltà, è che nello stesso obbedire in dure e contrarie cose, ovvero nel ricevere ingiurie qualsiano, nel silenzio e nella pace della coscienza si abbracci la pazienza; e forte stando in essa, non si lasci vincere da stanchezza o da fastidio; dicendo la Scrittura: Chi avrà perseverato sino alla fine, questi sarà salvo. — Come pure: Si conforti il tuo cuore, e aspetta quel che piace al Signore. — E volendo mostrare, che la persona fedele ha da sopportare ogni contrarietà per amor del Signore, dice anche in persona dei tribolati: Noi per te siamo tratti a morte ogni giorno, e siamo reputati come pecore da sgozzare. — Epperò, certi nella speranza della divina retribuzione, proseguono lieti a dire: Ma in tutto questo riusciamo vincitori in grazia di Lui, che ci ha amato tanto. — E similmente altrove sta scritto: Tu ci hai provati, o Dio; tu ci hai purgati

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