< Pagina:La scaccheide.djvu
Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta.

* xiv. *

[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|La scaccheide.djvu{{padleft:20|3|0]]

A destra, et a sinistra, avanti, e indietro
170Trascorrer tutto impunemente il campo,
E in ogni parte il piano empier di morte;
Pur che furtivi feritori obliqui
Essi non sien: che questo lice a i soli
Arcier fra gli altri i più diletti a Marte.
175Movonsi questi obliquamente, e calca
Uno i bianchi sedili, e l’altro i negri,
E con obliqui dardi ambo fan guerra;
Nè lice variar, quantunque ad essi
Quinci e quindi vagar per ogni sede
180Sia dato, e tutto misurar il campo.
Insulta il fier Cavallo, e al fren ripugna.
Non mai trascorre in fra le folte squadre
Per dritta via, ma sempre in curvo salto
Impetuoso inalza i piè ferrati,
185E doppia sede attraversando ei varca.
Se fermo prima sovra un negro seggio
Egli aspettava, indi salir veloce
Dee sovra un bianco, e del sedile ogn’ora
Variando il color, già mai non puote
190Stender più lunge, o far più breve il salto.
Ma l’invitta Reina, anima e forza
De l’esercito tutto, a fronte, a tergo,
A manca, a destra, e per obliquo calle

    Questa voce è stata pubblicata da Wikisource. Il testo è rilasciato in base alla licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo. Potrebbero essere applicate clausole aggiuntive per i file multimediali.