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XXXV.


E accusì finì lì; che venne er giorno
  Che quelli cominciorno a annà’ in gattaccia:
  E quell’antri je diedero la caccia,
  E venne er giorno che ce l’agguantorno.

E allora, se capisce, cominciorno
  Le lite, e dopo venne er vortafaccia...
  Quelli je seguitorno a ride’ in faccia;
  Ma quell’antri, lo sai?, je la cantorno.

Dice: — Lassamo perde’ le servagge,
  Si no, dice, mannaggia la miseria,
  ’Na vorta o l'antra quì nasce ’na stragge!

Ma quelli... quelli, invece, seguitaveno,
  E allora diventò ’na cosa seria!
  Perchè le donne, poi, quelle ce staveno.



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