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XLI.

E lui fu accòrto peggio d’un sovrano!
  Li re, l’imperatori, le regine,
  Te dico, je baciaveno le mano...
  Le feste nun aveveno mai fine!

E da pertuttoquanto er monno sano
  Fino, percristo!, all’urtimo confine
  Onori... feste ..... E dopo, piano piano
  Cominciorno li triboli e le spine.

Che l’invidiosi che, percristo!, viveno
  De veleno, ner vede’ uno ch’ariva
  A fa’ quello che loro nun ce riveno,

Je cominciorno come li serpenti,
  Mentre che lui ne manco li capiva,
  A intorcinallo ne li tradimenti.



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