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XLVIII.

E l’italiano è stato sempre quello!
  E si viè’ ’n forestiere da lontano,
  Sibbè’ ch’ha visto tutto er monno sano,
  Si ariva quì s’ha da cavà’ er cappello.

Quì Tasso... Metastasio, Raffaello...
  Fontan de Trevi... er Pincio... er Laterano,
  La Rotonna, San Pietro in Vaticano...
  Michelangelo... er Dante... Machiavello...

Ma poi, nun serve mò che t’incomincio
  A dilli tutti... Tu, si te l’aggusti
  Tutti st’òmini qui, vàttene ar Pincio.

E lì, mica hai da fa’ tanti misteri:
  Chè queli busti, prima d’esse’ busti,
  So’ stati tutti quanti òmini veri.



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