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124 CANTO

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LV.


Stette sospesa, e addimandò del Conte;
  Ma il Conte avea già preso altro sentiero:
  Onde deliberò di gire al ponte
  444Sovra il Panaro a investigar del vero.
  Quivi arrivò che ’l sol dall’orizzonte
  Già poco era lontan nel lito ibero;
  E mirò in vista dolorosa e bruna
  448Spettacolo di morte e di fortuna.

LVI.


Nella parte più cupa e più profonda
  Notavano pedoni e cavalieri.
  Tutta di sangue uman torbida l’onda
  452Volgea confusi e misti armi e destrieri.
  I Gemignani alla sinistra sponda
  Fuggian cacciati dai Petroni fieri.
  Stavan Tognone e Periteo lor sopra,
  456E mettea l’uno e l’altro il ferro in opra.

LVII.


Per man di Periteo giaceano morti
  Guron Bertani, e Baldassar Guirino,
  Giacopo Sadoleti, e Antonio Porti,
  460E ferito Antenor di Scalabrino.
  Ma il superbo Tognone e i suoi consorti
  Le schiere di Stuffione e Ravarino
  Avean distrutte, e a gran fatica s’era
  464Salvato Gherardin sulla riviera.

LVIII.


L’altro fratel, ferito e prigioniero,
  Cedeva l’armi al vincitor feroce.
  Ma sugli archi del ponte un cavaliero
  468Fulminando col ferro e colla voce,
  Cacciava i Gemignani: e a quell’altiero
  S’opponea solo il Potta in sulla foce
  Del ponte, e di fermar cercava in parte
  472L’ordinanze de’ suoi già rotte e sparte.

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