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206 | CANTO |
[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|La secchia rapita.djvu{{padleft:219|3|0]]
III.
Fece il Legato subito partita,
Con bella corte e numerosa intorno.
Ma la tregua frattanto era finita,
28E all’armi si tornò senza soggiorno.
Facevano i guerrier sul ponte uscita
Per guadagnarlo; e quivi notte e giorno
Si combattea con sì ostinato ardire,
32Che ’l fior de’ cavalier v’ebbe a morire.
IV.1
Fra gli altri giorni quel di san Matteo,
Dall’uno e l’altro esercito onorato,
Sì fieramente vi si combatteo,
36Che tutto ’l fiume in sangue era cangiato.
Prove eccelse Perinto e Periteo
Feron col brando; ma dall’altro lato
Minori non le fe’ Renoppia bella,
40D’alto pugnando a colpi di quadrella.
V.
Sulla torre vicina, armata, ascese,
Che fu di sant’Ambrogio il campanile;
E per compagne sue seco si prese
44Celinda e Semidea, coppia gentile.
Quivi l’arco fatal l’altera tese;
E sdegnando ferir bersaglio vile,
Furon da lei le più degne alme sciolte;
48E votò la faretra cinque volte.
VI.
Paride Grassi, e ’l cavalier Bianchini
Sul ponte uccise, e Alfeo degli Erculani;
Sulla riva l’alfier de’ Lambertini
52Pompeo Marsigli, e Cosimo Isolani:
Lapo Bianchetti, e Romulo Angelini,
Gabrio Caprari, e Barnaba Lignani
Giù nel fondo trafisse, e due cognati
56Fulgerio Cospi, e Lambertuccio Grati.