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64 CANTO

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XXXI.


Prospero d’Albinea, Feltrin Casola,
  Marco Denaglia, Brun da Mozzatella,
  Berto da Rondinara, Andrea Scaiola,
  252Stefano Zobli, Gian da Torricella,
  Guglielmo dalla Latta, e Pier Mazzola,
  Dal feroce guerrier tratti di sella
  Con Ugo Brama, e Gian Matteo Scaruffa,
  256Tutti rimaser morti in quella zuffa.

XXXII.


Ai colpi della forza di Giberto
  Gira gli occhi Foresto, e i suoi soldati
  Vede dalla battaglia al campo aperto
  260Fuggir, chi qua chi là, tutti sbandati:
  E temendo restar quivi diserto,
  Che cinto si vedea da tutti i lati;
  Volge a Bertoldo, ed una punta abbassa,
  264E gli uccide il cavallo, e ’n terra il lassa:

XXXIII.


E dove i suoi fuggian dalla battaglia
  Spronando quel destrier che sembra un vento:
  Dunque, gridava lor, brutta canaglia,
  268Questo è il vostro valore e l’ardimento?
  Se non avete tanto cor che vaglia
  A sprezzar della morte ogni spavento,
  Sicchè vogliate abbandonar la guerra;
  272Ritiratevi almen dentro la terra.

XXXIV.


Così disse; e correndo inver la porta
  Donde il soccorso omai gli parea tardo,
  Piena la via trovò di gente morta;
  276Ch’ivi già penetrato era Gherardo.
  Allor frenando l’impeto che ’l porta,
  S’arresta alquanto il giovane gagliardo,
  Pensando se dovea quindi fuggire
  280Tra l’ombre della notte, o pur morire.

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