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[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|La secchia rapita.djvu{{padleft:82|3|0]]
LI.
Onde forzato fu di ritornare
Il frate al campo; e ’l Conte a lui converso:
Padre, dicea, vi voglio accompagnare;
412Datemi una gonella da converso.
Il frate gliene fece una portare
Ricamata di brodo azzurro e perso,
Ch’era del cuoco; e ’l Conte se la pose,
416E tutto nel cappuccio si nascose:
LII.
E rivoltato a’ suoi, disse ch’ei giva
A procurar anch’ei sorte migliore;
Ma se ’l nemico altier non s’ammolliva,
420Tentato avría di rimaner di fuore;
E che con nuova gente ei s’offeriva
Di tornare in soccorso infra poch’ore,
Purch’a lor desse il cor di mantenerse
424Un giorno ancor nelle fortune avverse.
LIII.
In suo luogo lasciò Guido Canossa;
E non prese arme, fuor ch’una squarcina12
Che nascondea quella vestaccia grossa,
428Con un giacco di maglia garzerina.13
Ritrovaron Gherardo in sulla fossa,
Che facea fabbricar per la mattina
Contra la porta una sbarrata grande
432Che chiudeva per fronte e dalle bande.
LIV.
Quando Gherardo vide il guardiano,
Gli venne incontro: e ’l frate gli dicea
Che troppo duro al popolo reggiano
436Il partito proposto esser parea;
Ch’egli voleva uscir coll’armi in mano,
E che nel resto a lui si rimettea.
Gherardo entrò in furor quando udì questo,
440E disse al frate: Padre, io vi protesto,