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QUARTO 71

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LIX.


Ma dalla rocca diè Bertoldo avviso
  A Gherardo, ch’usasse estrema cura;
  Che mostrava il nemico all’improvviso
  476Voler coll’armi uscir di quelle mura.
  Preparossi Gherardo, e sull’avviso
  Fe’ stare i suoi soldati, e l’aria scura
  Rallumò con facelle e pece ardente,
  480E le sbarre piantò subitamente.

LX.


Ed ecco aprir la porta, e a un tempo stesso
  Degli affamati il grido e le percosse:
  Ma nelle sbarre urtar, ch’erano appresso;
  484E ’l rauco suono e l’impeto arrestosse.
  Gherardo avea per fianco e ’n fronte messo
  Vari strumenti di tremende posse;
  E a’ colpi di saette e pietre e dardi
  488Stese quivi i più arditi e i più gagliardi.

LXI.


Ed egli armato a piè, con una mazza
  Corse alle sbarre, e a tanti diè la morte,
  Che se non ritraea la turba pazza
  492Indietro il piede e non chiudea le porte,
  Perduta quella notte era la razza
  De’ soldati da Reggio in dura sorte.
  Fu de’ primi a cader Guido Canossa
  496In preda ai lucci di quell’empia fossa.

LXII.


Ma l’ardito Foresto urta il destriero,
  Dove vede la sbarra esser più bassa;
  E tratto, disperato, il brando fiero
  500Contra Gherardo, il fere a un tempo, e passa:
  E dovunque al passar drizza il sentiero,
  Dell’alto suo valor vestigi lassa;
  Fin ch’in sicura parte alfine arriva,
  504E i suoi d’aiuto e di speranza priva.

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