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bile di vegliare. Ho detto a lei che andasse pure a dormire, mi sono sdraiato là sul canapè vicino al fuoco ed ho passato felicemente la notte. Come vi sentite questa mattina?

Margherita. Meglio, signor Rieux; ma a che pro incomodarvi? (scende dal letto e viene a sedere sul canapè).

Rieux. Aspettate che v’aiuti... d’altronde voi sapete che passo molte notti alle feste da ballo, e che posso anche perderne qualcuna per sorvegliare un’ammalata... e poi aveva anche qualche cosa a dirvi.

Margherita. Parlate!

Rieux. Voi siete molto angustiata, signora Margherita... i vostri affari, per esempio...

Margherita. I miei affari...

Rieux. Vanno di male in peggio... Avete bisogno di denaro? quando ieri dopo pranzo sono venuto a vedervi, ho trovato un usciere che saliva da voi e l’ho pagato. Ma non è tutto, io ho poco denaro, è vero, perchè ho fatto una vistosa perdita al giuoco, pure eccovi 25 luigi, che v’impresto e chiudo in questo scrittoio; voi dovete accettarli, riserbandovi a restituirmeli ad una miglior occasione.

Margherita. Nobile cuore! e dire che vi accusano di sbadataggine!

Rieux. Lingue cattive, signora Gauthier; ma non è di me che ora dobbiamo parlare. Sapete voi quello che ora dobbiamo fare?

Margherita. Dite.

Rieux. Oggi è una bellissima giornata; voi avete dormito otto buonissime ore, dormirete ancora un poco dall’una alle tre, poi v’alzerete, io verrò a prender-
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