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[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|La vecchia casa - Neera, 1900.djvu{{padleft:125|3|0]]nemmeno di guardare tutte le donne che ci piacciono. Arrivati a questo punto ci fanno l’onore di chiamarci galantuomini, ma evidentemente non basta; bisogna che ci perfezioniamo ancora; ed ecco l’arte che ci schiude i suoi miraggi dorati, la scienza che ci attira coll’altezza delle sue cime, la politica che ci vuole nell’ardore delle sue lotte. E la fine di tutto ciò? Quei denti che abbiamo messi con tanto dolore si guastano, traballano, cadono; quei capelli dove una mano cara soleva sprofondarsi nelle ore della nostra giovinezza, incanutiscono e cadono anch’essi. Che avviene delle belle membra sviluppate secondo i precetti dell’igiene? Turpi ed avvilenti malattie ce le rattrappiscono. E il nostro ingegno, i nostri studi, il nostro orgoglio di conquistatori? E il frutto dell’educazione? Si muore! Si muore! Si muore! Ecco.

Queste ultime parole del vecchio risuonarono lugubremente nel salotto. Le due sorelle

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