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LAVDA .LXXVIIJ. 119

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Quanto l’om più te cela,       tanto più foco abundi;
  hom che te uen occultando       sempre a lo foco iugne,8
  et homo ch’à le pugne       de uoler parlare,
  spesse uolte è feruto.
Homo che se stende       de dir so entendimento,
  auenga che sia puro       el primo comenzamento;12
  uience da fuor lo uento       et uagli spaliando
  quel ch’auea receputo.
Homo che ha alcun lume       en candela apicciato,
  se uol che arda en pace,       mettelo a lo celato;16
  et onne uscio ha enserrato       che nogl uenga lo uento
  che l lume sia stenguto.
Tal amor ha posto       silenzo a li suspiri,
  èsse parato a l’uscio       et non gli lascia uscire;20
  dentro el fa partorire       che non se spanda la mente
  da quel che ha sentuto.
Se se n’esce el suspiro,       esce po lui la mente,
  ua po lui uanegiando,       lassa quel ch’à en presente;24
  poi che se ne resente,       non puote retrouare
  quel ch’auea receputo.
Tal amor ha sbandito       da sé la ypocrisìa,
  che esca del suo contado       che trouata non sia;28
  de gloria falsa & ria       sì n’à facta la caccia
  de lei & del suo tributo.


De l’amor uero & discretion falsa.          .lxxviij.

  L’Amor lo cor sì uol regnare,       discretion uol contrastare.
L’amor ha presa la forteza,       la uolontà de grande alteza,
  sagitta l cor, lancia dolceza,       da ch’à ferito lo fa npazare.
Discretion de grande altura       d’onguento à presa l’armatura,4
  et en ragion là u’ella mora       con ella se uol defensare.
L’amor non ce uol ragione,       nante sagetta suo lancione,
  però che l cor uol per pregione       e l corpo mettere en penare.
Discretion al cor s’acosta       & fagli cordogliosa posta,8
  la carne el sente, sì s’è mosta       a dargli tutto l suo affare.
L’amor non cessa, nante manna       de grande ardor la sua uiuanna,
  lo cor manuca & pur encanna       et èi sì forte tal mangiare.

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