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scarpe. Quando tornerò a casa — soggiunse ridendo — sarò vestito così bene, che mi scambierete per un gran signore. —

E uscito di casa, cominciò a correre tutto allegro e contento. Quando a un tratto sentì chiamarsi per nome, e voltandosi, vide una bella Lumaca che sbucava fuori dalla siepe.

— Non mi riconosci? — disse la Lumaca.

— Mi pare e non mi pare....

— Non ti ricordi di quella Lumaca, che stava per cameriera con la Fata dai capelli turchini? non ti rammenti di quella volta quando scesi a farti lume, e che tu rimanesti con un piede confitto nell’uscio di casa?

— Mi rammento di tutto, — gridò Pinocchio! — — rispondimi subito, Lumachina bella; dove hai lasciato la mia buona Fata? che fa? mi ha perdonato? si ricorda sempre di me? mi vuol sempre bene? è molto lontana da qui? potrei andare a trovarla? ―

A tutte queste domande, fatte precipitosamente e senza ripigliar fiato, la Lumaca rispose con la sua solita flemma:

— Pinocchio mio! La povera Fata giace in un fondo di letto allo spedale!....

— Allo spedale?…

— Pur troppo. Colpita da mille disgrazie, si è

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