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[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Le avventure di Pinocchio.djvu{{padleft:85|3|0]]— Ah furfante! dunque i denari te li sei nascosti sotto la lingua? Sputali subito! ―

E Pinocchio, duro.

— Ah! tu fai il sordo? Aspetta un po’, che penseremo noi a farteli sputare! ―

Difatti uno di loro afferrò il burattino per la punta del naso e quell’altro lo prese per la bazza, e lì cominciarono a tirare screanzatamente uno per in qua l’altro per in là, tanto da costringerlo a spalancare la bocca: ma non ci fu verso. La bocca del burattino pareva inchiodata e ribadita.

Allora l’assassino più piccolo di statura, cavato fuori un coltellaccio, provò a conficcarglielo a guisa di leva e di scalpello fra le labbra: ma Pinocchio, lesto come un lampo, gli azzannò la mano coi denti, e dopo avergliela con un morso staccata di netto, la sputò e figuratevi la sua maraviglia quando, invece di una mano, si accòrse di aver sputato in terra uno zampetto di gatto.

Incoraggito da questa prima vittoria, si liberò a forza dalle unghie degli assassini, e saltata la siepe della strada, cominciò a fuggire per la campagna. E gli assassini a correre dietro a lui, come due cani dietro a una lepre: e quello che aveva perduto uno zampetto correva con una gamba sola, nè si è saputo mai come facesse.

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