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86 | leone tolstoi |
[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Le confessioni di Lev Tolstoj.djvu{{padleft:88|3|0]]credenti, molocani ed altri. Fra di essi incontrai molte persone superiori moralmente e profondamente credenti. Avrei desiderato esser loro fratello. Ma che! La dottrina che mi prometteva di unirci tutti per una sola fede, un solo amore, questa stessa dottrina, per bocca dei suoi migliori rappresentanti, mi diceva che tutte queste persone vivevano nella menzogna, che ciò che dava loro la forza di vivere era la tentazione del demonio, che noi soli possedevamo la sola verità possibile.
Notai che gli ortodossi tenevano per eretici tutti quelli che non avevano le loro stesse credenze, mentre i cattolici e gli altri tenevano per eretici quelli che appartenevano all’ortodossia. Notai anche come, verso tutti quelli che non confessavano la fede con gli stessi segni esteriori, con le stesse parole, l’ortodossia si mostrava ostile, quantunque cercasse di nasconderlo.
Infatti: 1.° Affermare che tu sei nella menzogna mentre io sono nella verità, è la parola più crudele che un uomo possa dire a un altro; 2.° e l’uomo che ama i suoi figli e i suoi fratelli non può non mostrarsi ostile verso chi vuol convertire i suoi figli e i suoi fratelli ad una religione menzognera. Quest’ostilità aumenta con una conoscenza più profonda della religione.
In quanto a me, che ponevo la verità nell’unità dell’amore, fui colpito dal fatto che la religione stessa distruggesse ciò che doveva produrre.
Questo fatto è soprattutto impressionante per noi, uomini istruiti, che abbiam vissuto in un paese in cui si confessano diverse religioni e che abbiam visto la negazione sprezzante, la