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capitolo secondo. | 93 |
[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Le confessioni di un ottuagenario I.djvu{{padleft:120|3|0]]Se il sangue non si fermava colla polvere di drago, egli ricorreva al ripiego di lasciarlo colare, citando in latino un certo assioma tutto suo, che nessun contadino muore svenato. Seneca infatti non era contadino, ma filosofo. — Il dottor Sperandio teneva in grandissimo cento l’arte di Ippocrate e di Galeno. Era dovere di riconoscenza: perchè, oltre all’essere campato di essa, se n’era avanzato di che comperare una casa ed un poderetto contiguo in Fossalta. Aveva percorsi gli studi a Padova, ma nominava con maggior venerazione la scuola di Salerno e l’Università di Montpellieri; nelle ricette poi si teneva molto ai semplici, massime a quelli che si trovano indigeni nei paludi e lungo le siepi, metodo anticristiano che lo metteva in frequenti discrepanze collo speziale del paese. Ma il dottore era uomo di coscienza, e siccome sapeva che lo speziale estraeva dalla Flora indigena anche i medicamenti forestieri, così sventava la frode colla abbominevole semplicità de’ suoi rimedii. In quanto a teorie sociali gli era un tantino egiziano. Mi spiego. Egli parteggiava per la stabilità delle professioni nelle famiglie, e voleva ad ogni costo che suo figlio ereditasse da lui i clienti e le lancette. Il signor Lucilio non divideva quest’opinione, rispondendo: che il diluvio c’era stato per nulla, se non avea sommerso neppur queste rancide dottrine di tirannia ereditaria. Però si era piegato all’obbedienza, e aveva studiato i suoi cinque anni nell’antichissima e sapientissima Università di Padova. Era uno scolare molto notevole per la sua negligenza; che non solea mai sfigurare nelle rare comparse; che litigava sempre coi nobiluomini e coi birri, e che ad ogni nevata accorreva sempre il primo al Parlatorio delle monache di Santa Croce per annunciare la novità. È noto più o meno che chi riusciva in questa priorità, aveva dalle Reverende il regalo d’una bella cesta di sfogliate. Lucilio Vianello ne avea vuotate molte di queste ceste, prima di ottenere la