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capitolo sesto. 269

[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Le confessioni di un ottuagenario I.djvu{{padleft:296|3|0]] entrò in casa dando il braccio alla cognata, mentre sua moglie lo seguiva accompagnata dal fratello. Serviti i rinfreschi nella gran sala di cui il vecchio patrizio lamentò i terrazzi troppo freschi, si venne ai soliti riconoscimenti, ai soliti dialoghi. Belle e ben cresciute le figliuole, la cognata ringiovanita, il cognato fresco come una rosa, il viaggio lungo, caldo, fastidioso, la città più fiorente che mai, carissima, degnissima la società, gentile l’accoglimento; a queste cerimonie bisognò una buona ora. Dopo la quale le visite si accomiatarono; e rimasero in famiglia a dir molto bene di sè, e qualche piccolo male di coloro che erano partiti. Anche in questo per altro si adoperavano l’innocenza e la discrezione veneziana, che s’accontenta di tagliare i panni senza radere le carni fino all’osso. Verso l’Avemaria quelli di Fratta tolsero congedo; ben intesi che le visite si sarebbero replicate molto sovente. Il nobiluomo Frumier aveva estremo bisogno di compagnia, e diciamolo, anche l’illustrissimo conte di Fratta non era poco superbo di esser parente e mostrarsi famigliare ed intrinseco d’un senatore. Le due cognate si baciarono colla punta delle labbra; i cognati si strinsero la mano; le donzelle fecero due belle reverenze, e monsignore e il cancelliere si scappellarono fino alla predella della carrozza. Essi vi furono insaccati dentro alla bell’e meglio; io mi nicchiai al mio solito posto; e poi quattro cavalli di schiena ebbero un bel che fare a trascinare sul ciottolato il pesante convoglio. L’eccellentissimo senatore rientrò in sala, abbastanza soddisfatto del suo primo ingresso nella villeggiatura.

Portogruaro non era l’ultima fra quelle piccole città di terraferma, nelle quali il tipo della serenissima dominante era copiato e ricalcato con ogni possibile fedeltà. Le case, grandi, spaziose, col triplice finestrone nel mezzo, s’allineavano ai due lati delle contrade, in maniera che soltanto l’acqua mancava per completare la somiglianza con

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