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capitolo primo. 27

[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Le confessioni di un ottuagenario I.djvu{{padleft:54|3|0]]tare i passeggieri. Da Colloredo a Collalto, che è il tratto di quattro miglia, mi ricordo che fino a vent’anni fa, due agili e robusti cavalli sudavano tre ore per trascinare un cocchio tanto ben saldo e compaginato, da resistere agli strabalzi delle buche e dei macigni che s’incontravano. Più, v’avea un buon miglio pel quale la strada correva in un fosso o torrente; e per sormontare quel passo richiedevasi indispensabile il soccorso d’un pajo di buoi. Le vie carrozzabili non erano diverse da quelle nel resto della provincia, e ognuno si può figurare qual dovesse esser la forza esecutiva delle autorità, sopra persone difese d’ogni parte da tanti ostacoli naturali. Fra questi voglio anche tralasciar per ora di mettere in conto la pigrizia e la venale complicità de’ zaffi, de’ cavallanti e perfino de’ Cancellieri; costretti quasi a cotali compromessi, per rimediare alla soverchia modicità delle tariffe, e alla proverbiale avarizia dei principali. Fra costoro, per esempio, v’avea taluno che anzichè retribuir d’alcuna mercede il proprio Cancelliere o Nodaro, dretendeva far parte con lui delle tasse percepite; e mi sovviene d’un Nodaro costretto a condannar la gente il doppio di quanto avrebbe dovuto, per soddisfare all’ingordigia del giurisdicente e insieme cavarci di che vivere. Un altro castellano, quando era al verde, costumava denunciar egli stesso alla Cancelleria un supposto delitto per leccare la sua quota sulla paga, dovuta all’officiale pel Processo dalla parte condannata. Certo il Giurisdicente e il Cancelliere di Fratta non erano di tali sentimenti; ma io peraltro non mi ricordo di aver udito mai levar a cielo la loro giustizia. Invece il Cancelliere, quando era sciolto dal suo ministero di ombra, e non si perdeva a ciaramellare di donnicciuole e di tresche, moveva sempre lunghissime lamentazioni sulla strettezza delle tariffe; le quali, secondo lui, proibivano assolutamente l’entrata del Paradiso ad ogni officiale di giustizia, che non provasse categoricamente a San Pietro di

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