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58 le confessioni d’un ottuagenario.

[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Le confessioni di un ottuagenario I.djvu{{padleft:85|3|0]]collo sposo, e mandando via in quelle dilicate circostanze tutti i testimoni importuni. Chi le aveva insegnato cotali pratiche? Io non vel saprei dire di certo; ma per me creda che la fosse nata colla scienza infusa sopra tali materie. Quello poi che dovea spaventare si era, ch’ella non restava mai due giorni coll’egual amante o collo stesso marito, ma li cambiava secondo la luna. E i fanciulli villanelli che vergognosi, e più per rispetto e soggezione che per altro, si prestavano a tali commedie, non se ne curavano punto. Ma io che ci aveva la mia idea fissa ne aveva una bile ed un crepacuore indicibile, quando mi vedevo scartato e mi toccava lasciarla soletta col figliuolino del castaldo o con quello dello speziale di Fossalta. Vedete che la non era neppur tanto sottile sulla scelta. Le bastava di cambiare: ed è poi anche vero che dei più sudici o malcreati la si stancava più presto che d’ogni altro. Ora che ci penso freddamente (son cose d’ottant’anni fa o poco meno) io dovea inorgoglirne; chè a me solo restava qualche volta il vanto di godere per tre giorni filati delle sue grazie, e se agli altri ragazzini il turno scadeva ogni mese, a me invece esso si ripeteva quasi tutte le settimane. Altrettanto girevole che la era e arrogante nel congedare, la si faceva poi negli inviti lusinghiera ed imperiosa. Bisognava ubbidirla ad ogni costo, ed amarla come imponeva lei; e ridere anche per soprammercato, perchè se le accadeva di trovar il broncio allo sposo, era anche sì trista da percoterlo. Io credo che mai corte d’Amore sia stata governata da una sola donna con tanta tirannia. — Se mi arresto a lungo sopra questi incidenti puerili, gli è perchè ci ho le mie ragioni; e prima di tutto perchè non mi sembrano tanto puerili come alla comune dei moralisti. Lasciando andare, che, come accennava in addietro, anche i ragazzi hanno la loro malizia, non mi pare per nessun conto dicevole e profittevole quella libertà fanciullesca, dalla quale

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