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64 le confessioni d’un ottuagenario.

[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Le confessioni di un ottuagenario I.djvu{{padleft:91|3|0]]far maglie abbastanza floscie per la sua pelle delicata. In quanto alla sorveglianza casalinga, la ci batteva sodo, perchè serrando gli occhi indovinava che avrebbe fatto star troppo allegra la famiglia; e l’allegria negli altri non le piaceva, quando ne aveva così poca lei. L’invidia è il peccato o il castigo delle anime grette; e io temo che la mia cuticagna dovesse i suoi quotidiani martirii alla rabbia della contessa di sentirsi vecchia, e di veder me ancora fanciullo. Per questo anche ella odiava monsignor Orlando al pari di me. Quel viso di cuor contento, e quelle mani incrocicchiate sulla pancia come a trattenere un soverchio di beatitudine, le davano la stizza: e non la poteva capire come si potesse diventar vecchi così allegramente. Caspita! La ragion della differenza c’era. Monsignor Orlando avea collocato ogni sua compiacenza nei contentamenti della gola, la quale è una passione che può sfogarsi, e meglio forse, anche nell’età avanzata. Ed ella al contrario.... che cosa volete? Non voglio dire di più, ora che il suo scheletro sarà purificato da cinquant’anni di sepoltura.

Intanto si diventava grandicelli, e i temperamenti si profilavano meglio, e i capricci prendevano già figura di passioni, e la mente si destava a ragionarvi sopra. Già l’orizzonte de’ miei desideri s’era allargato, poichè la cucina, il cortile, la fienaja, il ponte e la piazza non mi tenevano più vece di universo. Io voleva vedere che cosa c’era più in là, e abbandonato a me stesso, ogni passo che arrischiava fuori della solita cerchia mi procurava quelle stesse gioie ch’ebbe a provare Colombo nella scoperta dell’America. La mattina mi alzava per tempissimo, e mentre la Faustina era occupata nei fatti di casa o giù nella camera della padrona, sguisciava via colla Pisana nell’orto in riva alla peschiera. Quelle erano le ore nostre più beate, nelle quali la bricconcella s’infastidiva meno, e ricompensava più amichevolmente la mia servitù. Sovente poi ho notato che il

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