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348 | giornale dell'ingegnere |
[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Le ferrovie per l'interno delle città.djvu{{padleft:3|3|0]]
Si ritenga però che il suddetto sistema di ruotaie da me proposto per la prima volta in Milano nel 1844, e testè riproposto al lodevole Municipio e Consiglio comunale di Torino, ha la pietra appoggiata al ferro in modo che ciascun binario vi può servire al doppio uso del passaggio, ossia transito, dei rotanti ordinarj e dei carri (vagoni) di strada ferrata dall’una all’altra stazione, dall’una all’altra linea esterna di ferrovia senza alcuna soluzione di continuità e quindi senza alcun inutile trasbordo, travaso o cambio di vettura nei punti intermedii d’ogni data corsa sopra le linee estendibili col tempo sino ai confini delle altre città dello Stato e del continente europeo.
Inoltre qui facciamo osservare che il sistema di ruotaia in ferro da altri proposto più di recente, ed applicato da circa due anni a Parigi per la circolazione degli Omnibus fra la barriera di Passy e la Piazza della Concordia, sopra una strada in semplice ghiaia alla Mac— Adam che ivi scorre parallelamente al gran viale dei Campi Elisi, è ben diverso dal suddetto da noi proposto nel 1844 unicamente per le strade interne di città munito di selciato e di guide di pietra a somiglianza di quelle di Milano, Torino ed Alessandria. Aggiungiamo di più, per norma di questo colto pubblico, la notizia del fatto statomi accertato due anni fa a Londra da persone degne di fede, ossia da molti viaggiatori provenientiLasciando finalmente da parte ogni discorso di ferrovie servite da macchine fisse o locomotive scorrenti a grande elevazione sopra i tetti delle case e sopra i viadotti attraversanti le vie interne; oppure a grande profondità sotto terra lungo le stesse vie interne ad imitazione di quanto a Londra, Manchester, Liverpool ed altrove in Inghilterra si è già fatto prima d’ora, e come si va buccinando e progettando, da vari anni, di voler fare anche a Parigi ed altrove in Francia, non ostante l’immenso dispendio di danaro e di tempo occorrente per la costruzione monumentale e gigantesca di simili ferrovie, non mai situate però allo stesso livello delle strade interne di quelle due immense città, noi ci limitiamo ad augurarci e nutriamo speranza che così operandosi anche in avvenire dai nostri zelanti Municipii, si conserverà all’Italia nostra l’onore del primato in Europa per la bellezza, solidità e comodità dei selciati a guide di pietra e di ferro nell’interno della città.
Giuseppe Bruschetti.