< Pagina:Le mie prigioni.djvu
Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta. |
[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Le mie prigioni.djvu{{padleft:12|3|0]]come suol venire rappresentata; — quella d’invitare i cuori nobili ad amare assai, a non odiare alcun mortale, ad odiar solo irreconciliabilmente le basse finzioni, la pusillanimità, la perfidia, ogni morale degradamento; — quella di ridire una verità già notissima, ma spesso dimenticata: la Religione e la Filosofia comandare l’una e l’altra energico volere e giudizio pacato, e senza queste unite condizioni non esservi nè giustizia, nè dignità, nè principii securi.
Questa voce è stata pubblicata da Wikisource. Il testo è rilasciato in base alla licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo. Potrebbero essere applicate clausole aggiuntive per i file multimediali.