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Capo L.
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Addì 11 gennaio (1822), verso le 9 del mattino, Tremerello coglie un’occasione per venire da me, e tutto agitato mi dice:
— Sa ella che nell’isola di San Michele di Murano, qui poco lontano da Venezia, v’è una prigione dove sono forse più di cento carbonari?
— Me l’avete già detto altre volte. Ebbene... che volete dire?... Su, parlate. Havvene forse di condannati?
— Appunto.
— Quali?
— Non so.
— Vi sarebbe mai il mio infelice Maroncelli?
— Ah signore! non so, non so chi vi sia. —
Ed andossene turbato, e guardandomi con atti di compassione.
Poco appresso viene il custode, accompagnato da’ secondini e da un uomo ch’io non avea mai veduto. Il custode parea confuso. L’uomo nuovo prese la parola: