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[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Le mie prigioni.djvu{{padleft:22|3|0]]― Stanotte, signore, ella aveva una faccia da basilisco disse il Tirola; ora è tutt’altro, e ne godo, segno che non è ― perdoni l’espressione ― un birbante: perchè i birbanti (io sono vecchio del mestiere, e le mie osservazioni hanno qualche peso), i birbanti sono più arrabbiati il secondo giorno del loro arresto, che il primo. Prende tabacco? ― Non ne soglio prendere, ma non vo’ ricusare le vostre grazie. Quanto alla vostra osservazione, scusatemi, non è da quel sapiente che sembrate. Se stamane non ho più faccia da basilisco, non potrebb’egli essere che il mutamento fosse prova d’insensatezza, di facilità ad illudermi, a sognar prossima la mia libertà?

― Ne dubiterei, signore, s’ella fosse in prigione per altri motivi; ma per queste cose di stato, al giorno d’oggi, non è possibile di credere che finiscano così su due piedi. Ed ella non è siffattamente gonzo da immaginarselo. Perdoni sa: vuole un’altra presa?

― Date qua. Ma come si può avere una faccia così allegra, come avete, vivendo sempre fra disgraziati?

― Crederà che sia per indifferenza sui dolori

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