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[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Le mie prigioni.djvu{{padleft:301|3|0]]nuova, e m’estimava felice se la sentinella non passeggiava troppo rasente il muro; se si scostava sì che potessi vederla; se alzava il capo, udendomi tossire, se la sua fisionomia era buona. Quando mi parea scorgervi sensi di pietà, un dolce palpito prendeami, come se quello sconosciuto soldato fosse un intimo amico. S’ei s’allontanava, io aspettava con innamorata inquietudine ch’ei ritornasse, e s’ei ritornava guardandomi, io ne gioiva come d’una grande carità. Se non passava più in guisa ch’io lo vedessi, io restava mortificato come uomo che ama, e conosce che altri nol cura.

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