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Capo XCII.

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Aspettammo nelle carceri di polizia un commissario imperiale che dovea venire da Vienna per accompagnarci sino ai confini. Intanto, siccome i nostri bauli erano stati venduti, ci provvedemmo di biancheria e vestiti, e deponemmo la divisa carceraria.

Dopo cinque giorni il commissario arrivò, ed il direttore di polizia ci consegnò a lui, rimettendogli nello stesso tempo il denaro che avevamo portato sullo Spielberg, e quello che si era ricavato dalla vendita de' bauli e de’ libri; danaro che poi ci venne a’ confini restituito.

La spesa del nostro viaggio fu fatta dall’Imperatore, e senza risparmio.

Il commissario era il signor von Noe, gentiluomo impiegato nella segreteria del ministro della polizia. Non poteva esserci destinata persona di più compita educazione. Ci trattò sempre con tutti i riguardi.

Ma io partii da Brünn con una difficoltà di respiro penosissima, ed il moto della carrozza

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