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Capo XCIV.

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Pordenone, Conegliano, Ospedaletto, Vicenza, Verona, Mantova mi ricordavano tante cose! Del primo luogo era nativo un valente giovane, stàtomi amico, e perito nelle stragi di Russia; Conegliano era il paese ove i secondini de’ Piombi m’aveano detto essere stata condotta la Zanze; in Ospedaletto era stata maritata, ma or non viveavi più, una creatura angelica ed infelice, ch’io aveva già tempo venerato, e ch’io venerava ancora. In tutti que’ luoghi insomma mi sorgeano rimembranze più o meno care; ed in Mantova più che in niun’altra città. Mi parea ieri che io v’era venuto con Lodovico nel 1815! Mi parea jeri che io v’era venuto con Porro nel 1820! - Le stesse strade, le stesse piazze, gli stessi palazzi, e tante differenze sociali! Tanti miei conoscenti involati da morte! tanti esuli! una generazione d’adulti i quali io aveva veduti nell’infanzia! E non poter correre a questa o quella casa! non poter parlare del tale o del tal altro con alcuno!

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