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Capo XCIX.

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Dirimpetto a Buffalora è San Martino. Qui il brigadiere lombardo parlò a’ carabinieri piemontesi, indi mi salutò e ripassò il ponte.

— Andiamo a Novara, dissi al vetturino.

— Abbia la bontà d’aspettare un momento, disse un carabiniere. —

Vidi ch’io non era ancor libero, e me n’afflissi, temendo che avesse ad esser ritardato il mio arrivo alla casa paterna.

Dopo più d’un quarto d’ora comparve un signore, che mi chiese il permesso di venire a Novara con me. Un’altra occasione gli era mancata; or non v’era altro legno che il mio, egli era ben felice ch’io gli concedessi di profittarne, ec. ec.

Questo carabiniere travestito era d’amabile umore, e mi tenne buona compagnia sino a Novara. Giunti in questa città, fingendo di voler che smontassimo ad un albergo fece andare il legno nella caserma dei carabinieri, e qui mi fu

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