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[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Le mie prigioni.djvu{{padleft:52|3|0]]— Bravo! gridò il caporione con urlo stentoreo; questa volta torno ad aver qualche stima della tua zucca. —
Io non insuperbiva molto d’essere solamente reputato alquanto meno mascalzone di loro; eppure provava una specie di gioia, che que’ disgraziati si ricredessero circa l’importanza di coltivare i sentimenti benevoli.
Mossi l’imposta della finestra, come se tornassi allora. Il caporione mi chiamò. Risposi, sperando che avesse voglia di moralizzare a modo mio. M’ingannai. Gli spiriti volgari sfuggono i ragionamenti serii: se una nobile verità traluce loro, sono capaci di applaudirla un istante, ma tosto dopo ritorcono da essa lo sguardo, e non resistono alla libidine d’ostentar senno, ponendo quella verità in dubbio e scherzando.
Mi chiese poscia s’io era in prigione per debiti.
— No.
— Forse accusato di truffa? Intendo accusato falsamente sa.
— Sono accusato di tutt’altro.
— Di cose d’amore?