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Capo XIX.
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Il custode passava sotto le nostre finestre, e ci fece tacere.
Quale infelice duca di Normandia? andava io ruminando. Non è questo il titolo che davasi al figlio di Luigi XVI? Ma quel povero fanciullo è indubitatamente morto. — Ebbene, il mio vicino sarà uno dei disgraziati che si sono provati a farlo rivivere.
Già parecchi si spacciarono per Luigi XVII, e furono riconosciuti impostori: qual maggior credenza dovrebbe questi ottenere? —
Sebbene io cercassi di stare in dubbio, un’invincibile incredulità prevaleva in me, ed ognor continuò a prevalere. Nondimeno determinai di non mortificare l’infelice, qualunque frottola fosse per raccontarmi.
Pochi istanti dappoi, ricominciò a cantare, indi ripigliammo la conversazione.
Alla mia dimanda sull’esser suo, rispose ch’egli era appunto Luigi XVII, e si diede a