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Capo XXV.
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Il ragazzo era uscito; ed io provava un certo godimento di aver ripreso in mano la Bibbia; d’aver confessato ch’io stava peggio senza di lei. Mi parea d’aver dato soddisfazione ad un amico generoso, ingiustamente offeso; d’essermi riconciliato con esso.
— E t’aveva abbandonato, mio Dio? gridai. E m’era pervertito? Ed avea potuto credere che l’infame riso del cinismo convenisse alla mia disperata situazione? —
Pronunciai queste parole con una emozione indicibile; posi la Bibbia sopra una sedia, m’inginocchiai in terra a leggere, e quell’io che sì difficilmente piango, proruppi in lagrime.
Quelle lagrime erano mille volte più dolci di ogni allegrezza bestiale. Io sentiva di nuovo Dio! lo amava! mi pentiva d’averlo oltraggiato degradandomi! e protestava di non separarmi mai più da lui, mai più!
Oh come un ritorno sincero alla religione consola ed eleva lo spirito!