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la lettera | 19 |
[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Le poesie Antonio Fogazzaro.djvu{{padleft:21|3|0]]
Poi che il padre
Di Miranda morì, sola il governo
Tenne dei campi e della dolce casa
La signora Maria, che, per amore
Materno, il mite ingegno e la ritrosa
Femminil timidezza ad inusati
Virili studii volse.
Ivano a paro
Lungo un filar di pioppi a cui di sotto
Gorgogliava sommesso un piccol rivo
Or cupo, or scintillante; si movea
Sul sentier l’ombra tremola de’ pioppi.
Silenzïose e lente ivano a paro;
La madre quai chi pensa e vien cercando
Difficil via di favellar, la figlia
Quai chi dubbie parole attende e teme.
«Sai?» cominciò la madre. «Adele è sposa.»
«Sposa? e lo sposo?»
«Onesto, saggio e ricco.
Gran ventura le tocca. Un giovinetto
Certo ei non è, ma, figlia mia, vedrai.
Se del mondo tu colga esperïenza,
Che alla pace del santo affetto eterno
Più i maturi dei verdi anni si affanno.»
Tacque Miranda e ’l cor le si stringea.
«Non credi?»
«Adele dello sposo è paga?»
«L’ignoro, ma giammai la madre sua
Sosterrìa di vederla irne ritrosa